Il Nutrizionista Sportivo

May 10, 2017

Un sarto italiano tradizionale

In un mondo sportivo dove i centesimi, i decimi ed i millesimi di secondo fanno la differenza, gli allenamenti personalizzati ed i macchinari di ultima generazione sono state le prime scelte di allenatori, società e preparatori atletici. 


Prepararsi ad una competizione importante, come ad esempio un mondiale o una olimpiade prevede che tutti i membri dello staff lavorino al minimo dettaglio. Ma per essere performanti in allenamento e quindi in gara è necessario solo avere un costume di ultima generazione ed una scarpetta fabbricata con il migliore materiale presente in circolazione? Evidentemente no… I veri campioni nello sport, oltre ad avere la genetica dalla loro sono campioni nella vita in generale: nello stare a tavola e nel rispettare orari di riposo, sgarri e “regole” utili a massimizzare le velocità del recupero.

Almeno una volta nella vita ciascuno di voi ha guidato una macchina. Dopo un po’ di chilometri, in base alla distanza che effettuate,  alla cilindrata del vostro motore ed in seguito a quanto andate veloce il carburante si esaurisce. Quindi, una volta fermi al distributore, capirete che la scelta della benzina o del diesel è fondamentale per far funzionare il vostro motore. Non potete sbagliare il carburante o il motore grippa.

Allo stesso modo, molte società sportive all’avanguardia hanno iniziato a sentire il bisogno e la necessità che ci fosse una figura all’interno dell’organigramma che si occupasse di nutrizione sportiva per scegliere il carburante giusto per ogni atleta. Lo stare a tavola, la cura degli alimenti e la ricerca sono degli aspetti fondamentali che aiutano a muovere gli ingranaggi e sono molto importanti, alla pari dell’allenamento, del recupero ecc.

L’obiettivo – Nutrizionista Sportivo

Nutrizionista Sportivo

L’obiettivo è scegliere quindi un tipo di alimentazione equilibrata in base sia al tipo di sport, sia in base all’allenamento, sia alla condizione climatica (altitudine, temperatura..) e sicuramente anche in base alle esigenze fisiche del soggetto. Non esiste quindi a mio modo la dieta del nuotatore, del calciatore, del triatleta ecc. ognuno ha delle esigenze e dei ritmi diversi anche all’interno dello stesso sport. L’ideale è cercare di creare un’alimentazione equilibrata  su misura, come un vestito fatto a mano da un sarto italiano tradizionale.  Per poter offrire al nostro atleta la migliore “dieta” possibile dobbiamo poterlo studiare a 360 gradi: capire le emozioni, i tempi e le modalità di recupero, cosa mangia e soprattutto come mangia.

La misurazione degli ormoni salivari come il dhea, il cortisolo ed il testosterone che effettuiamo in Imbio ai nostri atleti  è fondamentale, in quanto questi parametri influenzano la capacità del recupero, la sensazione di freschezza atletica necessaria per le performance di alto livello ecc. Tutto qua? Ovviamente no.  Negli ultimi anni l’International Society Sport Nutrition ha inserito tra le linee guida degli integratori che un atleta ciclicamente dovNutrizione sportivarebbe utilizzare i probiotici. Numerosi studi scientifici hanno infatti evidenziato come la salute dell’intestino sia uno degli aspetti più importanti per la performance dell’atleta. Basti pensare che quasi il 90% della serotonina, l’ormone del piacere, viene prodotto dalle cellule enterocromaffini dello stomaco e dell’intestino. Avere un intestino non in equilibrio e quindi non in eubiosi, produce fermentazione, putrefazione e può influenzare pesantemente non solo la capacità di recupero ma anche la voglia di un atleta di lottare, di competere e quindi la produzione di serotonina.

Noi di Imbio abbiamo quindi messo a punto una serie di esami per effettuare uno screening completo sul benessere dell’intestino, che vanno dalla ricerca di alcuni parametri specifici e che ci permettono di intervenire e  legati al malassorbimento intestinale.

FDAEnorme importanza ha anche lo studio delle intolleranze, effettuate con il Test Alcat, l’unico ad avere una validazione FDA americana ed essere approvato anche dal dipartimento di immunoallergologia del policlinico di Pavia. Con un semplice prelievo di sangue venoso possiamo infatti capire quali sono gli alimenti migliori per il nostro atleta e personalizzare il piano nutrizionale attraverso una dieta antiinfiammatoria a rotazione.

Ultima e non sicuramente per importanza è la ricerca dei polimorfismi legati allo studio del DNA di ogni singolo atleta. Alcuni pezzetti del nostro DNA possono dirci infatti se il nostro atleta predispone per uno sport da sprint o da resistenza, come metabolizza gli zuccheri ed i  grassi, la capacità di smaltire l’infiammazione e di recuperare dal danno ossidativo indotto dallo stress dell’esercizio fisico. L’obiettivo è quindi quello di effettuare uno screening completo sui nostri atleti in modo da metterli nelle migliori condizioni possibili per esprimere i gesti atletici.

Nessuno ovviamente ha la pretesa di affermare che con una dieta equilibrata e perfetta si diventi i migliori nelle proprie discipline.  Sicuramente la nutrizione è una parte fondamentale dell’ingranaggio e può aiutarci a migliorare le performance ed il recupero dei nostri atleti.

Copyright by IMBIO 2017. All rights reserved.