Ipertermia Oncologica
Per terapia ipertermica o ipertermia si intende il riscaldamento dei tessuti biologici a temperature superiori a quella fisiologica ( 40 – 44 C°); la sua efficacia dipende dalla combinazione tra temperature ed esposizione.
Dal punto di vista clinico
l’ipertermia
Può essere applicata con 3 metodiche:
- locale
- regionale
- total body( tutto il corpo)
Le apparecchiature per ipertermia possono funzionare a:
- radiofrequenze
- microonde
- ultrasuoni
- infrarossi
I primi studi a riguardo risalgono al secolo scorso e da allora numerosissimi sono gli studi che attestano gli effetti del calore sulla cellula neoplastica e sul microambiente tumorale.
L’azione anti-tumorale dell’ipertermia si esplica tramite
- effetto di danno diretto alle cellule tumorali
- modifica ambiente neoplastico e in particolare inibizione della formazione di nuovi vasi sanguigni che nutrono la cellula tumorale
- stimolazione del sistema immunitario e riduzione della capacità immunosoppressiva delle cellule tumorali
- potenziamento degli altri trattamenti :
effetto radiosensibilizzante: l’effetto della radioterapia può essere notevolmente incrementato
effetto chemiosensibilizzante: ciò in particolare per alcuni chemioterapici come il platino e suoi derivati, la gemcitabina la doxorubicina
In ultima analisi l’ipertermia è un trattamento che sfrutta le capacità terapeutiche del calore
Che possono essere cosi’ riassunte:
- potenziamento delle terapie antiblastiche
- stimolazione del sistema immunitario
- modifiche svantaggiose dell’ambiente in cui vivono le cellule tumorali
Pertanto in considerazione della sua buona tollerabilità e del suo spettro di azione è facile intuire come l’ipertermia oncologica si possa bene inserire in una strategia terapeutica integrata per favorire sia le terapie anttitumorali classiche che la reattività dell’organismo.
Termini importanti per quanto riguarda questo argomento sono: calore, ipertermia, la radioterapia, il cancro del polmone, della mammella, del fegato