Perché è importante valutare la condizione di salute ormonale?
La condizione di salute ormonale di uomini e donne si può valutare con un semplice test.
Oggi è possibile prevenire l’insorgenza di patologie estrogeno dipendenti (come il tumore al seno o quello alla prostata) valutando il dosaggio di due ormoni presenti sia nell’uomo che nella donna.
Il tumore al seno: quali sono i fattori di rischio più comuni?
Il fenomeno della diffusione dei tumori è in parte dovuto agli stili di vita moderni.
Negli ultimi anni, infatti, i casi di tumore al seno nelle donne sono arrivati a rappresentare il 22,9% di questa categoria ed il 16% di tutti i tumori femminili.
Tra i fattori di rischio di tumore al seno più comuni troviamo:
- predisposizione genetica
- pregresso tumore al seno
- aumento di peso dopo la menopausa
- aumento del volume del seno dopo la menopausa
- aumento della densità mammaria (in presenza o meno di noduli)
- menarca precoce (prima dei 12 anni) o menopausa tardiva (oltre i 52 anni)
- uso prolungato di contraccettivi, per un periodo maggiore di 10 anni
Il tumore alla prostata e i fattori di rischio per l’uomo
Anche gli uomini producono estrogeni e lo fanno grazie all’azione di enzimi aromatici presenti nel fegato.
L’aumento degli estrogeni nell’uomo e il relativo calo di testosterone è quindi indicativo di cambiamento biologico e di salute ormonale della prostata.
Nell’uomo un eccesso dell’ estrone 16 a scapito di estrone 2 è predittivo di ipertrofia prostatica.
Tra i fattori di rischio di tumore alla prostata più comuni troviamo:
- prostata ingrossata
- PSA alterato
- familiarità per tumore alla prostata
Come posso fare prevenzione?
Terapie naturali ed un corretto stile di vita possono diminuire il fattore di rischio, ma è possibile valutare la condizione di salute ormonale di uomini e donne con un semplice test.
L’esame Estro-Profile è un test di laboratorio su urine, consigliato a uomini e donne e che permette di effettuare il dosaggio di due tipi di ormoni, l’Estrone 2 (2-OHE1) e l’Estrone 16 (16-OHE1).
La presenza di un alterato equilibrio tra questi due ormoni rappresenta un fattore di rischio.
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