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March 26, 2015 Newsletter

Continua il cammino di Imbio sulla lunga strada dello sport, nuovo obiettivo da raggiungere, portare il Verbano Calcio in vetta alla classifica, grazie ad un protocollo nutrizionale personalizzato. A tal proposito abbiamo intervistato Pietro Barbarito, il Presidente della F.C. Verbano Calcio ASD che della personale passione per il calcio ne ha fatto un mestiere.

Come ha avuto inizio la sua esperienza con Imbio?

La mia esperienza con Imbio inizia da paziente, grazie a cari amici di famiglia che mi hanno consigliato di rivolgermi all’Istituto di Medicina Biologica per un controllo di routine. E’ qui che sono venuto in contatto con il Prof. Giuseppe Di Fede che con grande professionalità mi ha seguito in tutto il percorso, aiutandomi a raggiungere risultati positivi

Cosa l’ha spinta a chiedere che Imbio si occupasse anche della sua squadra?

Sono stato spinto dai positivi risultati ottenuti personalmente, per questo ho voluto che i ragazzi della squadra si sottoponessero al Test Alcat e venissero seguiti dallo staff di Imbio, nella persona della Dott.ssa Cecilia Pedroni, dal punto di vista nutrizionale. Durante questo percorso, per cui è stato creato un protocollo medico ad hoc, tutti i ragazzi della squadra si sono sottoposti al Test Alcat e sono venuti a conoscenza di essere intolleranti a parecchi alimenti, ma soprattutto di quanto queste intolleranze fossero la causa di tutta una sintomatologia gastrointestinale e non solo che gli impediva soprattutto di rendere come si deve in campo

La squadra ha ottenuto risultati riscontrabili?

Certo, da quando hanno iniziato a seguire un regime alimentare sano e corretto ma soprattutto personalizzato come lo è appunto la “Dieta di Rotazione” conseguente ad Alcat Test, i ragazzi stanno molto meglio non hanno più quei fastidiosi problemi fisici ma soprattutto in campo sono diventati delle schegge. Siamo secondi in classifica, è questo per noi è un grande traguardo che ci premia del grande impegno e della passione che io e la squadra tutta mettiamo ogni giorno quando scendiamo in campo, che si tratti di una partita importante o di un semplice e quotidiano allenamento

Si sentirebbe ad oggi di consigliare Alcat Test a chi non lo conosce?

Naturalmente, già consigliato alla mia famiglia e agli amici più cari. Perchè dopo la mia esperienza e le esaudienti informazioni fornite dallo staff Imbio, posso tranquillamente dire di quanto una sana e corretta alimentazione sia la risoluzione di molte patologie


May 25, 2014 Newsletter

Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal Open, sono tanti gli ostacoli sociali e le discriminazioni che i ragazzi obesi devono affrontare.

«Stime recenti indicano che all’incirca due su dieci ragazzi britannici dagli 11 ai 15 anni sono in sovrappeso, ma pochi studi parlano di ciò che i giovani pensano dei chili in eccesso» dice Rebecca Rees, del Department of Children and Health, Institute of Education, University of London, che assieme ai colleghi ha passato in rivista 18 banche dati nei settori sanità, salute pubblica, istruzione e scienze sociali, nonché 54 siti web e sei riviste sugli stessi argomenti alla ricerca di dati sulle opinioni dei ragazzi riguardo alle dimensioni corporee. «Le nostre indagini si sono concentrate sugli adolescenti britannici fra 12 e 18 anni che avevano preso parte a interviste o focus group tra il 1997 e il 2010» spiega la ricercatrice.

Gli studi inseriti nella revisione sistematica sono stati 30, per un totale di oltre 1.400 ragazzi. E i risultati indicano che i giovani sono più preoccupati delle implicazioni sociali della dimensione corporea che per le possibili conseguenze sulla salute. «In generale, i ragazzi pensano che l’eccesso di peso si associ a stereotipi negativi di pigrizia, avidità e mancanza di autocontrollo, ritenendo che il sovrappeso renda un individuo meno attraente e vittima di scherzi e bullismo» riprende Rees.

I giovani già in sovrappeso tendono a incolpare se stessi per le loro dimensioni, mentre quelli classificati come grandi obesi ammettono di essere stati oggetto di aggressioni fisiche e verbali, in particolare a scuola. «Hanno sopportato pestaggi, calci, insulti, umiliazioni e isolamento, vedendo il loro aspetto come un fattore chiave nella perdita di autostima e nella comparsa di ansia, solitudine e depressione, ed entrando in un circolo vizioso di conforto nel cibo con ulteriore aumento di peso» riprende la ricercatrice. E conclude: «Alla luce di questi risultati gli approcci educativi che si limitano ad ammonire gli individui sullo stile di vita e il sovrappeso non solo sono insufficienti, ma anche potenzialmente controproducenti».
BMJ Open. 2014 Apr 30



May 6, 2014 Newsletter

Lunedi 19 maggio 2014 – dalle 16,00 alle 18,30
Ist.Alberghiero Carlo Porta – Via Uruguay 26/2 – Milano

“Impariamo le intolleranze” completa il ciclo di incontri con Alcat Test durante la Milano Food Week. In collaborazione con la rivista “Italia a tavola” di Alberto Lupini si parlerà di intolleranze alimentari con i ragazzi dell’Istituto Alberghiero, i Milano Food Lovers e tutto il pubblico presente.

Allergie ed intolleranze alimentari: quali sono le differenze? Quali sono i sintomi? Quali sono gli esami da fare? Quali sono i rimedi?

Questi, i principali temi che saranno affrontati dal Prof. Giuseppe Di Fede – Direttore Sanitario di Imbio e di I.M.Ge.P. – nonché docente presso l’Università di Pavia, specialista in nutrizione e dietetica clinica.

L’evento prevede, inoltre, uno show-cooking, organizzato e gestito dallo Chef Matteo Scibilia, patron chef dell’Osteria della Buona Condotta e da Tiziana Colombo, Presidente dell’Associazione “Il Mondo delle Intolleranze” e nota food blogger.

Evento aperto a tutti e ad ingresso libero.



November 30, 2008 Newsletter

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) lancia un allarme: i bambini abusano di merendine ipercaloriche, sono sedentari e non praticano sport. La conclusione è che la percentuale dei bambini obesi sta aumentando in maniera preoccupante, più del 23% sono obesi. Secondo un’indagine svolta su 46 mila bambini, in 2.610 scuole elementari, i bambini mangiano merende ipercaloriche e solo 1 su 10 pratica attività sportiva raccomandata per la sua età. Un dato che fa riflettere noi adulti e genitori. Per quanto riguarda gli adulti, il 18% degli uomini e il 22% delle donne è obeso. Il Sud è stato bocciato nella mappa italiana sull’obesità con la più alta densità di persone obese. Per obesità si intende un BMI > 30 ( body mass index).

Le regioni meridionali sono le più colpite da questo fenomeno.
In particolare la Campania raggiunge il tasso record di 21% di bimbi obesi contro il 12% della media nazionale. Mentre il record positivo spetta al Nord, in particolare al Friuli Venezia Giulia con appena il 4%. Ciò che preoccupa oltre ai dati appena esposti, è che quattro mamme di bambini obesi su 10, non riconoscono che i loro bambini sono in sovrappeso e dunque si alimentano in modo sbagliato. I ricercatori puntano il dito sulla merendina di metà pomeriggio, troppo calorica per l’86% dei bambini e contro l’abitudine di saltare la colazione come fa l’11% dei giovanissimi o la fa male.

Anche le ore di ginnastica non sono sufficienti e solo 1 bimbo su 10 pratica sport adatto alle proprie esigenze, prevale la sedentarietà tra i giovanissimi. In qualche modo noi operatori sanitari, dobbiamo intervenire per modificare i dati allarmanti di una società che sta evolvendo in quello che ormai tutti conoscono, la sindrome metabolica e il diabete di tipo 2. la scuola italiana è carente nell’offrire ore di ginnastica adeguate all’età e inoltre i giochi della gioventù che permettevano ai ragazzi di entrare a conoscere il mondo dello sport, non si svolgono più da anni.

Il 30% degli adulti grassi è vittima dell’effetto yo-yo, con diete non adeguate, che fanno cambiare taglia in poche settimane e altrettanto velocemente li fanno riacquistare. E per sfuggire all’effetto yo-yo, sempre più italiani si rivolgono alla chirurgia plastica.

La prevenzione deve nascere dalla famiglia, imparare a mangiare, nutrendosi con alimenti equilibrati e freschi, ed essere estesa ai settori pubblici come le scuole, cambiando i menù troppo spesso ricchi di cibi calorici e molto conditi per renderli più appetitosi. Gli operatori sanitari dovrebbero essere più attenti ai problemi legati al peso e allo sviluppo dei bambini in età scolare, perché è proprio in questo periodo che si preparano i “futuri malati”.

L’alimentazione fa parte della prevenzione in maniera determinante, un aiuto alla scelta dei cibi che possono contribuire a mantenere uno stato di salute è la ricerca delle intolleranze alimentari con sistema ALCAT. Un test che serve a svelare gli alimenti che contribuiscono a mantenere uno stato infiammatorio e che aiuta a riprendere le redini della propria salute.

L’investimento fatto oggi in senso della prevenzione per lo stile di vita, l’alimentazione, il movimento, la scelta di eventuali integratori e altro ancora, contribuisce a stare meglio domani, affrontando le fasi della vita in salute ed efficienza psico-fisica. I bambini di oggi saranno i grandi di domani.

 



October 5, 2006 RASSEGNA STAMPA

Si chiama Trimprob ed è una specie di “Metal detector”, inventato da un fisico italiano per cogliere sul nascere le avvisaglie del male.La tecnica è ancora in sperimentazione ma senz’altro promettente.

Ho sentito dire che sarebbe disponibile un originale esame, semplice e rapido, non invasivo, raccomandato annualmente a tutti gli uomini con più di 50 anni di età, per prevenire il tumore alla prostata.
E’ vero, professore? Valeriano Gibelli, Milano

Sì, glielo posso confermare. Il sistema esiste da più di tre anni e per ora è ancora in fase sperimentale. Grazie ad una sonda elettromagnetica inventata nel 1992 dal fisico italiano Clarbruno Vedruccio, che allora conduceva ricerche sui sistemi anti-mina per la Marina Militare.

Questa sonda, un semplice bastoncino lungo una trentina di centimetri, emette onde elettromagnetiche a diverse frequenze e sfrutta i principi della propagazione dei segnali elettromagnetici in mezzi non omogenei, un po’ come un metal detector.
L’esame è davvero semplicissimo e rapido (dura appena 2-3 minuti): le onde elettromagnetiche, emesse dalla sonda, dopo aver colpito i tessuti biologici, tornano indietro e vengono raccolte da un ricevitore collegato ad un computer. Lo schermo del computer visualizza il comportamento delle onde ricevute. Se esse non variano in ampiezza significa che non esistono particolari alterazioni dei tessuti e che la prostata è sana. Se invece subiscono oscillazioni vuol dire che ci può essere qualche problema.
L’apparecchio in questione si chiama Trimprob, una sigla che riassume il lungo e descrittivo nome in inglese, cioè “Tissue Resonance InterferoMeter Probe”.
Un apparecchio così, spiegano i fisici, può essere l’equivalente del laser nel campo delle radio-onde e il suo nome è “maser”.
Il primo utilizzo, più di dodici anni fa, è stato appunto come rivelatore delle mine anti-uomo, disseminate e nascoste dove c’è qualche guerra a decine di milioni in molti paesi del mondo. una piaga che il chirurgo Gino Strada ha denunciato nel suo libro Pappagalli Verdi e che continua a mieter vittime soprattutto tra i bambini e i ragazzi.
Vedruccio, che è docente di Metodologia della Ricerca all’Università di Urbino, è arrivato alla sua scoperta in modo sperimentale, verificando che il segnale elettromagnetico emesso dalla sonda interagiva in maniera microscopica con i tessuti alterati. Con 16 mila nuovi casi all’anno di tumore della prostata, la tecnica potrebbe proporsi in futuro come uno strumento di seconda indagine nei casi con il PSA alterato nella popolazione maschile con più di 50 anni. Il test del PSA (sigla che sta per Antigene Specifico Prostatico), che, come molti sanno, si effettua con un semplice esame del sangue, rimane l’esame fondamentale per la prima diagnosi del tumore prostatico, seguito poi dall’esplorazione rettale e dall’ecografia.
Il Trimprob non elimina, quindi, gli altri esami diagnostici, ma ha il vantaggio di consentire l’individuazione delle situazioni in cui “qualcosa non va”.
Nel qual caso, si passerà agli altri esami diagnostici.
Per ora gli ospedali che dispongono di questa sonda, capace di “spiare” i tumori della prostata, non sono molti, ma la prestazione è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale e il paziente paga solo il ticket.
Uno studio su oltre 2 mila casi, condotto dal dipartimento di Urologia, prima all’ospedale San Carlo, poi all’ospedale San Giuseppe di Milano, è stato pubblicato sulla rivista scientifica European Urology, e ha mostrato dati sicuramente incoraggianti che hanno attirato anche l’attenzione degli specialisti urologi americani.
Se il metodo venisse valutato da studi approfonditi potremo considerare un possibile allargamento della metodica ad altri tumori e anche a patologie non tumorali, come per esempio quelle infiammatorie.
Perché se il principio fisico scoperto da Vedruccio funziona sui tessuti della prostata, può rivelarsi valido anche su altri tessuti, e questa sonda a onde elettromagnetiche potrebbe diventare in un prossimo futuro un importante esame preliminare anche per altre forme tumorali, oppure essere estesa quale metodo d’indagine a patologie come le ulcere, le gastriti e le duodeniti.
E’ indubbio come nel campo dei tumori si riveli prezioso tutto ciò che può anticipare la diagnosi. Con questo preciso obiettivo, si stanno pertanto conducendo indagini anche sull’impiego della sonda nel rivelare i tumori al fegato, del polmone e della mammella.
Anche noi dell’Istituto Europeo di Oncologia ne stiamo saggiando le potenzialità sul fronte del tumore al seno.
In conclusione, io penso che quando si riuscirà a dimostrare la piena efficacia di questo dispositivo, il dato potrebbe segnare un altro passo avanti sulla strada della diagnostica non invasiva che sempre più si va affermando e con la quale la medicina gioca la carta importantissima d’avvicinare alla prevenzione il più ampio numero possibile di persone.
Il tumore della prostata, se individuato in fase precocissima, è perfettamente guaribile.
E tutto ciò che serve a scoprirlo lavora in favore della vita.

Da “La nostra Salute” di Umberto Veronesi
a cura di Edoardo Rosati su Oggi, Febbraio 2006.

 

 



October 1, 2004 Newsletter
A. Reho, P. Bruno
Ambulatorio di Chirurgia Plastica ed Estetica
Casa di Cura Santa Rita

Introduzione
Gli occhi sono da sempre considerati lo specchio dell’anima. E forse più di ogni altra parte del nostro corpo sono ritenuti importanti elementi di giudizio estetico. Spesso le palpebre sono le prime ad essere colpite quando il viso di una persona inizia a invecchiare conferendogli prematuramente un’aria stanca e segnata. L’intervento di blefaroplastica ringiovanisce un viso più di ogni altro intervento di chirurgia estetica e per il fatto che lascia cicatrici praticamente invisibili offre risultati talora davvero sorprendenti.

Perché la palpebra “cede”La pelle della palpebra superiore è la più sottile del corpo umano e questa sottigliezza dovuta alla scarsità di fibre collagene ed elastiche, porta la palpebra a invecchiare precocemente. L’inestetismo della palpebra cascante crea problemi nel maquillage e, se la palpebra scende sino a ricoprire le ciglia, disturba anche la visione. Talvolta oltre al rilassamento della pelle altri tessuti come ad esempio il muscolo orbicolare si rilassano, pertanto la palpebra invece di cadere sulle ciglia si introflette configurando l’inestetismo dell’occhio incavato, a causa del quale l’occhio può apparire più sporgente.

Rughe palpebrali

Ai lati degli occhi, a causa della naturale aderenza tra muscolo e pelle, si formano numerosissime rughe chiamate a zampa di gallina: si tratta di tipiche rughe di espressione che inizialmente accompagnano il sorriso, ma che in seguito diventano permanenti e segnano gli anni. Diversa origine hanno invece le sottilissime rughette che si trovano sia alla palpebra superiore che a quella inferiore che sono dovute spesso ad una scarsa idratazione della pelle.

Borse Palpebrali

Le borse sotto gli occhi si formano per ragioni costituzionali o ereditarie. Sono dovute al rigonfiamento del grasso orbitario sottostante che “si gonfia” senza relazione con l’età: talvolta infatti si vedono ragazzi di 20 anni con questo unico difetto. Un rigonfiamento della stessa natura è presente di solito anche in corrispondenza dell’angolo interno della palpebra superiore rendendo ancora più pesante la palpebra.
Inestetismo diverso sono le occhiaie o cerchi intorno agli occhi che determinano una colorazione più scura della cute palpebrale.


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Prima dell’interventoIl chirurgo valuta attentamente lo stato di salute del paziente sia da un punto di vista generale, perché alcune malattie possono causare alterazioni agli occhi, sia da un punto di vista locale poiché la presenza ad esempio di herpes o di cataratta richiede adeguate precauzioni prima dell’intervento.
Soltanto in presenza di alcune rare malattie a carico del nervo ottico o per disturbi della circolazione della retina è sconsigliato l’intervento. Dopo i 50 anni comunque è preferibile che il paziente si sottoponga a un esame oculistico completo.

Anestesia e durata dell’intervento

Una buona anestesia locale, eventualmente con sedazione, offre tranquillità e sicurezza al paziente.
Nella maggior parte dei casi il paziente può eseguire l’intervento rientrando a casa alla sera. La durata della blefaroplastica è di due ore circa per tutte e quattro le palpebre.

Tecnica operatoria

La blefaroplastica può essere eseguita alle palpebre superiori (blefaroplastica superiore), a quelle inferiori (blefaroplastica inferiore) oppure ad entrambe (blefaroplastica totale). Le incisioni e quindi le cicatrici finali sono localizzate superiormente nella piega orbitale naturale mentre inferiormente proprio sotto le ciglia. Entrambe le cicatrici si prolungano leggermente in fuori (fig. 1 e 2).
Dal punto di vista tecnico, alla palpebra superiore si asporta la pelle in eccesso, una porzione di muscolo orbicolare e le eventuali ernie di grasso. Se si prolunga l’incisione lateralmente si possono eliminare le rughe a zampa di gallina ed eventualmente sollevare l’angolo esterno dell’occhio che con l’invecchiamento tende a rilassarsi.
Alla palpebra inferiore si eliminano le borse di grasso e, se necessario, anche un po’ di pelle e di muscolo per distendere le rughe.
Nei soggetti giovani che non hanno alcuna ruga è possibile rimuovere il grasso anche mediante un’incisione nella congiuntiva interna (blefaroplastica transcongiuntivale) che non richiede suture esterne.
AI termine dell’intervento si applicano alcuni punti di sutura che si rimuovono dopo 3 o 4 giorni, una medicazione leggermente compressiva e/o impacchi di ghiaccio o camomilla.

Fig. 1
Illustrazione grafica delle incisioni chirurgiche nella blefaroplastica superiore
II tratteggio rosso indica una escissione cutanea limitata all’area intraorbitaria, mentre in verde e nero sono illustrati i tracciati di resezioni più ampie. Lo schema nero mostra incisioni laterali basse, che danno origine ad una cicatrice situata lungo la prosecuzione verso l’esterno del solco palpebrale, poco visibile anche nel periodo immediatamente successivo all’intervento. In verde il tracciato è più alto e determina una cicatrice diretta verso la coda del sopracciglio, meno nascosta inizialmente, ma in grado di dare alla parte laterale della palpebra un aspetto finale più piacevole, grazie all’inclinazione superiore.

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Fig. 2
Illustrazione grafica delle incisioni chirurgiche nella blefaroplastica inferiore
La parte esterna che prosegue oltre l’angolo esterno dell’occhio può essere tracciata continuando quasi direttamente la linea sub-ciliare, oppure spezzandola con un’altra che la interseca con direzione infero-laterale e che è il prolungamento verso il basso del margine libero della palpebra superiore ad occhi aperti.

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Tab. 1 – Inestetismi e segni di invecchiamento palpebrale

– Eccesso e rilassamento cutaneo delle palpebre (Blefarocalasi)
– Comparsa di ernie adipose (“Borse Palpebrali”)
– Ridotto sollevamento della palpebra superiore (Blefaroptosi)
– Comparsa di rughe a “Zampa di gallina”
-Caduta del sopracciglio (Ptosi sopraccigliare)

 

Tab. 2 – Metodiche utilizzate nel trattamento degli inestetismi perioculari spesso in associazione alle procedure chirurgiche

Laser CO2
Laser Erbium
Resurfacing e ringiovanimento della cute perioculare
Trattamento delle macchie pigmentarie
Peeling chimico Resurfacing chimico e ringiovanimento cutaneo
“Dermal Fillers” Riempimento delle rughe della regione perioculare
Tossina Botulinica Trattamento delle rughe perioculari

 

 


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