La nuova gastroenterologia: la medicina integrata a supporto della diagnostica clinica
In una logica di miglioramento continuo investiamo sempre nella ricerca di specialisti di alto profilo, capaci di portare anche a Milano e in Lombardia importanti novità nel campo sanitario. L’Istituto di Medicina Biologica, Imbio, fonda le proprie radici sull’importanza della medicina preventiva, sulla diagnostica personalizzata a tutto tondo e sulla relazione positiva tra medico e paziente. Oggi siamo lieti di portare anche a Milano un professionista della Gastroenterologia, il Prof. Ercole De Masi con il quale da anni lavoriamo sul microbiota-microbioma.
“La salute è il risultato dell’armonia tra sistemi diversi che comunicano e funzionano in sinergia. Nuovi approcci che toccano la gastroenterologia nel mondo Covid e post Covid.” – Ce ne parla il Prof. Ercole De Masi, gastroenterologo del team IRV di Aosta ed Imbio di Milano.
La gastroenterologia è una branca della medicina antica e conosciuta da sempre. In questo contesto, la proposta della gastroenterologia, ha un’impostazione totalmente incentrato sull’innovazione, grazie all’apporto e alla professionalità del gastroenterologo Prof. Ercole De Masi, innovatore e fondatore della Federazione delle Società delle Malattie Digestive in Italia – FISMAD e altrettanto attento alle esigenze del presente, sostenitore della necessità di un nuovo ruolo attualizzato della medicina, in particolare in una visione POST-LONG-COVID.
Una medicina più attenta alla persona, che considera il paziente a 360°
“In considerazione dei nuovi tempi della medicina e del mondo, molto peggiori dei precedenti, va impostata (in positivo) una nuova concezione della branca gastroenterologica, riumanizzando il rapporto medico paziente e nel contempo, inseguendo una medicina integrata, più rispettosa della persona nel suo insieme, con un’attenta analisi sull’interdipendenza dei sistemi del corpo umano” – spiega il Prof. Ercole De Masi.
Questa nuova valutazione parte dal presupposto che “la salute è il risultato dell’armonia tra sistemi diversi che comunicano e funzionano in sinergia“, vedasi ad esempio colon-colonna; postura-apparato digerente; cervello-intestino-cuore…
Senza nulla togliere alla fondamentale valutazione clinica, alla visita medica, all’endoscopia, alle nuove meravigliose indagini strumentali, va messa al primo posto la valutazione olistica del paziente, le integrazioni tra organi e patologie (medicina integrata), il rapporto tra i tre cervelli, il tutto in un’intesa medico paziente fortemente basata sull’empatia, richiamando l’acronimo ESO (Empatia-Solidarietà, visione Olistica).
Sono termini certamente un po’ inflazionati, a volte utilizzati “abusivamente” dai molti, ma sono per noi insieme alla parola solidarietà, il filo conduttore della nuova medicina attualizzata post-Covid e della nuova moderna gastroenterologia.
Diagnostica clinica, educazione alimentare e stile di vita per migliorare la salute del paziente
“Nel concetto di nuovo” – spiega De Masi – “non sottovaluterei quello che oggi mi piace chiamare: bagno nel bosco, passo-terapia, camminare e vivere la natura… proprio ad indicare il passaggio da una medicina-gastroenterologia basata solo su visite, esami e farmaci, ad una gastroenterologia integrata in un’ottica preventivo-logica con educazione alimentare, correzione dello stile di vita, movimento, aria pulita e lotta al tabagismo, guarda caso con un “bagno nella natura”, nel riscoprire di essere nobilmente selvaggi”.
Questo fil rouge ha un ruolo primario nella missione di prevenire le lesioni e danni d’organo (che potrebbero essere irreversibili), attraverso un’attenzione particolare alla Detectable PreClinical Phase (DPCP), cioè la fase preclinica rilevabile della malattia (la condizione all’inizio della sua storia naturale, prima della comparsa dei sintomi) nella popolazione sana o paucisintomatica.
Il rapporto tra l’asse stomaco-intestino-cervello e le infezioni respiratorie
Parlare di nuova gastroenterologia oggi significa anche avere uno sguardo molto attento al COVID 19, sempre presente e mutevole, che da malattia prevalentemente respiratoria è diventata una vera e propria sindrome a carico di vari organi e apparati.
ll covid-19 ha acquisito la caratteristica non solo di pandemia, ma di vera e propria Sindemia.
“Per Sindemia si intende l’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici, prodotti dall’interazione sinergica di più malattie trasmissibili (infezioni) e non trasmissibili – approfondisce il Prof. Ercole De Masi – Nei 24 mesi di storia e di trasformazioni del COVID 19, il coinvolgimento dell’apparato digerente è diventato sempre più rilevante, tanto da rappresentare in molti casi (fino al 50%) la sede della sintomatologia preminente all’esordio della malattia”.
Ed ecco così configurarsi un nuovo importante ruolo del gastroenterologo sia nella gestione della malattia, ma soprattutto nello studio e nel trattamento della drammatica sindrome post Covid-long Covid, che si va configurando nell’evolversi della sindemia e che durerà anni (8 anni se non si vaccina il mondo).
Uno sguardo rivolto all’innovazione: fare prevenzione
Una vera medicina integrata che ha come obiettivo il benessere intestinale e quello dell’intero organismo nell’ambito di una vera e propria reingegnerizzazione cellulare.
Su questo nuovo quadro generale si lavora con uno sguardo rivolto all’innovazione e al futuro, per anticipare i tempi e i servizi necessari alla popolazione. Nel campo della gastroenterologia questo nuovo approccio è rappresentato da un lato dalla concezione biosociale della salute e dalla valorizzazione della resilienza celebrale, respiratoria, cardiovascolare, gastroenterologica, globale del sistema salute; dall’altro il nostro obiettivo è l’implementazione del sistema immunitario e la tutela del microbiota rappresentando entrambe la migliore vera prevenzione per le malattie (compreso il covid).
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Prof. Ercole De Masi
Gastroenterologo
Medico chirurgo specialista in gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Master in nutrizione culinaria
Riferimenti: Gastroenterologia
Redattore: IMBIO