Articoli

Tutto sul nostro settore


November 16, 2020 ArticoloSistema immunitario

afte ricorrenti bambino con afte in bocca

Le afte ricorrenti possono essere sintomo di altre patologie. Cosa sono le afte? Come possiamo prevenirle?

L’afta è un’ulcerazione delle mucose della bocca che può essere di dimensioni più o meno grandi, e può comparire isolata o in più punti.

Il disturbo che vede la comparsa di afte è chiamato aftosi o stomatite aftosa. Le lesioni possono comparire in diversi punti della bocca: sulle gengive, sopra o sotto la lingua, sul palato, sulle labbra o in prossimità delle tonsille.

L’aftosi è un fenomeno molto diffuso e fastidioso, soprattutto se frequente. Infatti le afte tendono a dare dolore durante il consumo di cibi e bevande e, nonostante spesso guariscano da sole, diventano un disturbo noioso, soprattutto se recidivante.

Alimentazione, sistema immunitario indebolito o intolleranze alimentari possono essere la causa delle afte ricorrenti. Come posso prevenire le afte?

Le afte tendono a comparire quando c’è una situazione infiammatoria generale: questa può essere causata da molti fattori, come patologie, una depressione del sistema immunitario, agenti esterni, disbiosi, oppure si può avere un’infiammazione causata dal cibo stesso.

Spesso inoltre, periodi di stress e stanchezza particolari facilitano la formazione di afte.

La comparsa delle afte è spesso correlata con il cibo che assumiamo: possiamo trovarci in una situazione di infiammazione intestinale che non permette il corretto assorbimento di alcuni nutrienti; oppure semplicemente stiamo seguendo una dieta non adeguata ai nostri fabbisogni.

Ad esempio, chi soffre di afte spesso è carente in ferro, folati, vitamina B6, vitamina B12 e vitamina D rispetto a chi non manifesta questo disturbo. In aggiunta, un ridotto apporto di frutta e verdura fresca e il mancato introito di carboidrati integrali o legumi possono peggiorare una situazione di disagio intestinale.

L’aftosi può anche essere collegata con una sensibilità al glutine o una celiachia nascosta.

Cosa fare in caso di afte e quali sono possono essere le cause nascoste?

Controllare l’infiammazione generale è sicuramente un’ottima strategia per ridurre la stomatite aftosa.
La riduzione dell’infiammazione indotta da alimenti in questo caso è fondamentale e, a questo proposito, può tornare utile un test che vada a verificare eventuali intolleranze alimentari.

Scopri ALCAT® l’unico test per le intolleranze riconosciuto dalla Food & Drug administration

Si può approfondire la questione della celiachia con un test genetico che indaga un’eventuale alterazione nei geni del DQ2/DQ8: in questo modo si può capire se c’è una mutazione completa o parziale o una predisposizione a sviluppare celiachia. In questo caso sarà opportuno regolarsi con il consumo di alimenti contenenti glutine.

Inoltre, un esame specifico delle urine può chiarire la possibilità di un’eventuale disbiosiindice di un equilibrio alterato a livello del microbiota, che può essere una delle cause per cui si formano afte recidivanti.

Sicuramente una dieta equilibrata e un giusto apporto di fibra, alimenti anti-infiammatori e vegetali freschi possono essere un buon modo per combattere il disturbo, così come in alcuni casi può essere ottimo utilizzare probiotici specificie integrare correttamente con vitamina D.

Anche una carenza di vitamina B12 può causare aftosi: questa vitamina si trova solo in alimenti di origine animale, per cui chi segue una dieta vegana (quindi totalmente priva di prodotti di origine animale) potrebbe incorrere in questo disturbo.

Ogni caso, comunque, va valutato attentamente e deve essere affrontato in maniera specifica con l’aiuto di uno specialista. È opportuno rivolgersi a chi di competenza, fare le giuste indagini e curare la stomatite aftosa recidivante a partire dalla causa e non dal sintomo.

Scopri le cause della stomatite e richiedi una consulenza personalizzata

Dott.ssa Giulia Aliboni
Biologo nutrizionista

Riferimenti: Afte, Stomatite, Allergie, Intolleranze alimentari, Disbiosi
Redattore: Dott.ssa Giulia Aliboni


disbiosi intestinale stomaco mal di pancia

Intestino: cos’è il microbiota e perché è così importante?

Il microbiota intestinale è definibile come l’insieme di tutti i microrganismi (batteri, miceti e parassiti) che coesistono nell’intestino di ogni specie animale ed anche dell’uomo. La composizione del microbiota è variabile da individuo ad individuo, infatti è strettamente correlata all’età, allo stile di vita ed al tipo di alimentazione di ognuno di noi.

Il microbiota intestinale è localizzato sulla mucosa dell’intestino (ovvero nel tratto più esterno): questa struttura è molto importante, poiché è qui che le molecole nutritive provenienti dall’alimentazione vengono assorbite. Proprio a questo livello, il microbiota svolge un ruolo essenziale per il suo ospite, in quanto ha una funzione metabolica di sintesi ed assorbimento di vitamine, minerali e nutrienti; è inoltre in grado di produrre acidi grassi a catena corta (SCFA), essenziali per dare energia alle cellule intestinali.

L’intestino è il nostro “secondo cervello”, perché è importante prendersi cura del proprio intestino?

Quando si sente dire “l’intestino è il secondo cervello” è proprio perché a questo livello, grazie al microbiota, viene prodotta serotonina (conosciuta anche come l’”ormone del buon umore”); e sempre grazie al microbiota viene modulata la comunicazione tra intestino e sistema nervoso.

La densità dei batteri a livello dell’intestino è molto elevata: questo lo rende una straordinaria area di scambio in cui si ha una perfetta interazione tra ospite, sistema immunitario e microbiota.

Tutto il sistema dell’interazione ospite-microbiota è definibile come un delicato equilibrio dinamico: il sistema immunitario mantiene l’ordine tra il numero elevato di batteri intestinali (tra cui si trovano anche batteri patogeni) e l’ospite.

Batteri buoni e batteri cattivi nell’intestino. Tenere sotto controllo lo sviluppo di batteri patogeni per rinforzare il sistema immunitario

Il sistema immunitario impara già dai primissimi anni di vita a differenziale la flora microbica commensale (ovvero quella composta da batteri in equilibrio, che svolgono un’azione positiva per l’ospite, e che non scatenano una risposta immunitaria) dalla flora microbica patogena, che può causare malattia, e dalla quale ci si deve difendere.

Da questo emerge che i meccanismi immunosoppressori del sistema immunitario nei confronti dei batteri commensali (che chiameremo “buoni”) siano indispensabili per il mantenimento di un equilibrio intestinale. Allo stesso tempo, avere una flora microbica mista e varia, composta principalmente da batteri “buoni”, consente di tenere sotto controllo lo sviluppo dei batteri patogeni (se i batteri buoni sono tanti, consumano più risorse di spazio e di nutrienti, e ne rimangono meno per i patogeni, che non riescono a moltiplicarsi).

Come effettuare il test per la disbiosi intestinale

Come si crea uno stato di Disbiosi intestinale?

Se tutto ciò funziona correttamente, e si ha un equilibrio intestino-sistema immunitario-ospite, si parla di Eubiosi. Al contrario, se si ha uno squilibrio che consente alle specie patogene di crescere e svilupparsi, si parla di Disbiosi.

Generalmente, le principali cause di disbiosi possono essere:

  • Una scorretta alimentazione
  • Abuso di farmaci (soprattutto antibiotici aspecifici)
  • Carenze metaboliche (ad esempio, carenza di enzimi digestivi)
  • Intolleranze alimentari
  • Allergie
  • Intossicazioni
  • Stress fisico e psicologico

Queste cause non solo portano a disbiosi, ma possono anche portare il paziente a manifestare una serie di disturbi, tra cui:

  • Irregolarità intestinali
  • Emicranie
  • Colon irritabile
  • Infiammazione cronica
  • Micosi e cistiti
  • Vaginiti da Candida albicans nelle donne
  • Alterazione del sistema immunitario, con aumento delle citochine pro-infiammatorie
  • Alterazione del tono dell’umore
  • Eruzioni cutanee

In presenza di uno o più di questi sintomi è opportuno rivolgersi ad un medico ed eseguire un’analisi per valutare una disbiosi intestinale. Esistono diversi tipi di test che possono determinare la presenza di una disbiosi: è importante spiegare al medico i propri sintomi, affinché possa consigliare l’esame più adeguato alla situazione.

Affidarsi ad un professionista è sicuramente un valido strumento per migliorare il proprio stato di salute, con conseguente miglioramento della qualità della vita.

Richiedi una consulenza personalizzata ai nostri biologi nutrizionisti

Dott.ssa Sebastiana Pappalardo
Coordinatrice Responsabile  per la sede Centri MIr- Medicina Integrata della Riproduzione – Roma
Socio SIRU Società Italiana della Riproduzione Umana
Membro dei GIS .Gruppi di Interesse Speciale SIRU
Embiologia e Genetica

Riferimenti: Disbiosi, Intestino, Alimentazione, Candida Albicans
Redattore: Dott.ssa Sebastiana Pappalardo



È arrivata la primavera e per molte persone questo coincide con un momento cruciale per il ritorno di un’allergia che può durare anche tutta l’estate.

Il raffreddore, il bruciore agli occhi, il mal di testa e addirittura anche attacchi d’asma sono causati soprattutto dal polline, che nel periodo della fioritura inizia a disperdersi nell’aria per poi essere trasportato da diversi vettori quali vento, acqua o insetti, riuscendo a percorrere anche chilometri.

Come comportarsi in caso di allergie per ridurre i sintomi da allergia ai pollini

Quando la concentrazione di polline è elevata nell’atmosfera, ecco che i soggetti allergici vanno incontro a un acuirsi della sintomatologia. Ne consegue l’importanza di:

  • Tenere sempre puliti e lontani da letti e divani gli animali domestici, quanto i pollini facilmente si insediano nel loro pelo;
  • Limitare la presenza in casa di piante da appartamento, poiché potrebbero sviluppare funghi e muffe che peggiorano la situazione allergica;
  • Stare attenti a gel, lacche e cere per capelli, in quanto rappresentano un facile attacco per i pollini e altri allergeni;
  • Evitare di uscire in giornate particolarmente ventose ed evitare l’areazione degli ambienti chiusi aprendo la finestra ma preferendo eventualmente condizionatori d’aria con filtri appropriati;
  • Mantenere pulite pelle e capelli quotidianamente, per evitare che i pollini si annidino nel cuoio capelluto per poi depositarsi sui cuscini ed essere inalati;
  • Cambiare frequentemente lenzuola e federe dei cuscini;
  • Utilizzare apposite mascherine per fare lavori all’aperto;
  • Non utilizzare le scarpe indossate all’esterno dentro casa e lavare spesso i pavimenti.

Oltre a questi utili consigli da seguire, anche una scrupolosa attenzione alimentare può non solo allievare i sintomi ma anche svolgere una vera e propria funzione terapeutica.

Perché divento allergico da un anno all’altro?

Nei pollini, così come negli alimenti, sono presenti delle particelle definite antigeni, che quando entrano nel corpo possono scatenare reazioni particolari da parte del sistema immunitario che a sua volta inizia a produrre anticorpi IgE, tipici dell’allergia.

Anche se nell’immediato potrebbe non succedere nulla il corpo costruisce una sua memoria, così che l’anno seguente, rientrando in contatto con le medesime sostanze che hanno innescato il sistema immunitario le IgE inducono le cellule a liberare istamina che è un altro mediatore delle allergie e dell’infiammazione.

Oggi lo strumento più utile e non invasivo per la diagnosi delle allergie ai contaminanti ambientali e delle intolleranze alimentari è il test allergico che viene effettuato con prelievo ematico. Il test è utile per la corretta impostazione di una terapia individuale e personalizzata che guidi verso il recupero della tolleranza immunologica e consente di valutare la sensibilità agli additivi alimentari, ai conservanti, ai coloranti, ai contaminanti ambientali, agli antibiotici e agli antinfiammatori.

Scopri ALCAT® l’unico test per le intolleranze riconosciuto dalla Food & Drug administration

Cosa sono le allergie incrociate?

Parlando di allergie incrociate, ci si riferisce ad allergie a polline ed alimento scatenate dagli stessi antigeni, molecole simili a livello molecolare che inducono una reazione del sistema immunitario IgE mediata.

I sintomi da allergia spesso peggiorano quando vengono assunti alimenti e quindi allergeni alimentari incrociati ai pollini di cui si è allergici, aumentando anche lo stato infiammatorio. A sua volta l’infiammazione determina la liberazione di istamina provocando così la sintomatologia caratteristica delle allergie.

Allergia ai pollini e alimentazione, quali sono gli alimenti che possono svolgere una funzione terapeutica?

I livelli di istamina possono essere abbassati con un’accurata dieta a rotazione, che prevede lo scarico dagli alimenti incrociati con i pollini delle piante di cui si è allergici per poi reintrodurli gradualmente nella dieta. Così facendo, nel giro di qualche anno è possibile far diminuire in modo consistente la sintomatologia allergica primaverile.

Di seguito riportiamo una tabella con indicati la stagionalità dell’impollinazione di alcune famiglie di piante e per ognuno di esse gli alimenti con cui sono incrociate e che si consiglia di evitare nei periodi di impollinazione indicati.

Se il cibo si può considerare come il nostro primo farmaco, ecco che può esserlo anche per combattere le allergie. Infatti, un piano nutrizionale piacevole e bilanciato che ci consente di sentirci bene e sfruttare l’energia dei nutrienti è fondamentale per migliorare il nostro stato di benessere generale.

tabella alimenti e allergie cross linkate
– tabella allergie e alimenti cross linkati –

Chiedi ai nostri biologi nutrizionisti

per ricevere subito un consiglio totalmente personalizzato sulle tue esigenze.

Riferimenti:  Allergia, Cross-linked allergies, allergie incrociate
Redattore: Dott. Gabriele Coppo


December 21, 2019 ArticoloattualitàMagazine

È di poche ore fa la notizia dei controlli dei NAS nelle mense, sui servizi di ristorazione e delle imprese di catering assegnatari della gestione mense presso gli istituti scolastici.

Le ispezioni dei NAS hanno riguardato 968 aziende di ristorazione, di cui 198 hanno evidenziato irregolarità e in più hanno portato al sequestro di 21 imprese di catering e di 900 kg di alimenti (carni, formaggi, frutta, ortaggi, olio).

Questi accertamenti hanno rilevato l’utilizzo di prodotti di bassa qualità, infatti spesso sono gli alimenti DOP o biologici (formaggi, olio extravergine ecc.) ad essere sostituiti con altri di minore valore economico.

Ancora più grave, in molti casi non venivano rispettate le norme sulle allergie. Nelle cucine la preparazione di pasti privi di allergeni avveniva in modo indistinto con le pietanze convenzionali, rappresentando un potenziale rischio di contaminazione.

Questi aspetti e la negligenza di questi operatori, vanno considerati con la dovuta preoccupazione, non solo da persone con allergie conclamate, ma da tutti coloro che sono venuti a contatto con questi alimenti contaminati e di bassa qualità.

Il contatto prolungato con alimenti di bassa qualità, conservati male e contaminati oltre ad aumentare il rischio di contagio di batteri (E. coli, Staffilococco aureo ecc.) e virus (Epatite A e E, Rotavirus ecc.), per via del contenuto di sostanze liberatrici di istamina, può causare intolleranze alimentari e manifestazioni di stati allergici dovuti all’infiammazione.

Qual’è la differenza tra intolleranze e allergie?

Le intolleranze alimentari sono dovute a una reazione anomala dell’organismo ad una sostanza estranea, mentre le allergie sono causate da una reazione esagerata del sistema immunitario nei confronti di ciò che entra in contatto con l’organismo.

Come faccio a sapere se sono allergico o intollerante?

Oggi è possibile verificare intolleranze o allergie con un semplice test attraverso un semplice prelievo di sangue venoso.  Con il test per allergie e intolleranze ALCAT è possibile scoprire a quale gruppi alimentari si è allergici.

ALCAT è l’unico test sulle intolleranze alimentari riconosciuto dalla U.S. Food and Drug (FDA) e che presenta credibilità clinica. A riguardo, sono presenti sul portale PubMed, pubblicazione scientifiche che ne certificano la validità.

In caso di intolleranza alimentare è possibile con una dieta personalizzata, reintrodurre gli alimenti contrastando o riducendo significativamente i sintomi dovuti all’assunzione i questi cibi.

Prenota ora una visita con i nostri specialisti

Riferimenti di attualità: controlli nelle scuole, mensa scolastica allarme
Redattore: Gabriele Coppo


September 18, 2019 EventiUncategorized

Sabato 12 ottobre 2019, presso lo Hyatt Centric di Milano Centrale si terrà il seminario di

“Immunomodulazione. Patologie Autoimmuni ed Infezioni Virali Croniche”

Saranno trattati argomenti di interesse immunologico.
Dalle reattività di tipo autoimmune alle allergie e ai tumori, saranno spiegati i meccanismi immunologici alla base delle principali reazioni degli anticorpi e citochine.
Saranno illustrate le principali tecniche di analisi di laboratorio salivari per valutare le principali citochine.

Docente: Dott. Giuseppe Di Fede (Responsabile Scientifico)

Il Corso è inserito nel Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina del Ministero della Salute n. ID 5928 265881, accreditato con n° 6 crediti formativi per i profili professionali del Medico chirurgo (tutte le discipline previste dalMinistero della Salute), del Farmacista (Territo- riale e Ospedaliero), Psicologo, Veterinario e Odontoiatra.

L’ ingresso è gratuito con registrazione obbligatoria.

Sede dell’evento:

Hyatt Centric, Milano Centrale
Via Giovanni Battista Pirelli, 20
20124 Milano

Telefono: 02 8989 1234



July 20, 2019 EventiUncategorized

L’associazione Polisportiva Arnasco in collaborazione con IMBIO (Istituto di Medicina Biologica)
sono lieti di invitarvi alla serata divulgativa sul tema dell’infiammazione

Infiammazione: come riconoscere, curare e prevenire.

L’evento gratuito ad ingresso libero si terrà stasera, Sabato 20 luglio 2019 alle h 20:30
presso presso l’ Auditorium San Carlo in via Roma, 70 di Albenga (SV).

 

POLISPORTIVA ARNASCO FARMACIA DOTT. MARCO ROGLIATTI

PROF. GIUSEPPE DI FEDE – RELATORE

Medico Chirurgo Specialista in Nutrizione Dietetica Clinica Medicina Preventiva e Genetica
Docente di Nutrigenomica e Nutrizione Umana -Università di Pavia Direttore Sanitario Istituto di Medicina Biologica e dell’Laboratorio IMBIO

DOTT. MARCO ROGLIATTI – MODERATORE

Farmacista Esperto in Alimentazione ed Integrazione nello Sport

Ingresso gratuito

Per informazioni
Cell. +39 340 232 3159 



Pancia gonfia, stipsi o colite, rinite, orticaria e dermatite, sembra ormai essere la regola in questo periodo dell’anno.
Sono sintomi da ricondurre a reazioni allergiche, o a intolleranze alimentari caratteristiche di questa stagione.
Spesso gli esami specifici per la ricerca della allergie tradizionali non danno una risposta.

E se si trattasse di reazioni allergiche ritardate causate da intolleranze alimentari?
Spesso sono dovute ad accumulo di sostanze liberatrici di istamina o contenenti istamina ( sostanza che crea i sintomi delle allergie). I sintomi e le reazioni sono sovrapponibili nei due casi, ma la diagnosi si basa su test diversi.

Un prelievo di sangue per eseguire il test ALCAT®, ci aiuterà a scoprire quali alimenti o conservanti alimentari sono causa di reazioni infiammatorie da cibo, che causano reazioni istaminiche con i relativi sintomi.
Una volta individuato il gruppo di alimenti, il medico o biologo specialista in alimentazione ed esperto di gestione delle intolleranze alimentari, sarà in grado di consigliare un programma alimentare adeguato, con esclusione in una prima fase degli alimenti risultati positivi al test, seguita da una seconda fase di reintroduzione degli alimenti esclusi a rotazione, in modo da non sovraccaricare l’organismo di istamina.

I benefici di un programma alimentare ad esclusione degli alimenti reattivi e successiva reintroduzione, sono molti, inizialmente si perdono liquidi in eccesso, poi si verifica un moderato calo di peso, migliora la reattività globale dell’organismo ritrovando l’energia persa, ma soprattutto si ha un miglioramento complessivo dei sintomi allergici.
Sotto la guida esperta di un medico o biologo nutrizionista è possibile proseguire il programma alimentare anche oltre il periodo delle allergie, per mantenere i benefici ottenuti in precedenza.

Guarire dalle intolleranze alimentari è possibile seguendo un programma nutrizionale adeguato e specifico per le proprie esigenze e problematiche allergiche o da intolleranze.

Per ricevere maggiori informazioni:
segreteria@imgep.com
Tel. 02 5830 0376

cartolina-evento-sarzana-fronte.jpg

March 14, 2019 Eventi

Sabato 13 aprile 2019, dalle h 15:30 a Sarzana (SP)
presso Sala Consiliare del Comune di Sarzana in Piazza Matteotti, 1
si terrà la giornata divulgativa dedicata al rapporto tra il cibo e le reazioni del corpo:

“E adesso, cosa mangio? Capire e gestire le reazioni avverse ai cibi”

Imbio parteciperà con il Direttore Sanitario Prof. Giuseppe Di Fede,

Il Professore parlerà di allergie e intolleranze, con un approccio moderno orientato al paziente e soluzioni.

La Dott.ssa Ilaria Sagliano – Marina di Carrara (Biologa Nutrizionista) ed il Dott. Franco Aliboni – Sarzana (Biologo Nutrizionista Specialista in Scienza dell’Alimentazione) svilupperanno in modo semplice il tema dell’infiammazione da cibo e l’importanza della varietà e rotazione dei cibi, degli additivi presenti nei cibi che possono causare infiammazione.
Al termine dell’incontro ci sarà spazio per discutere insieme tutte le domande e i dubbi che il pubblico vorrà porre.

L’evento, organizzato in collaborazione con Alimentazione Futura.it e LAM (Laboratorio di Analisi Mediche di Sarzana) è gratuito e ha già catturato l’attenzione della stampa.

Per info e prenotazioni tel. 02 58300 376  oppure segreteria@imgep.com

Vi aspettiamo!


Copyright by IMBIO 2017. All rights reserved.