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I probiotici non sono tutti uguali: cosa sono, quali scegliere e quando utilizzarli?

I probiotici sono batteri che popolano il nostro intestino e insieme ad altri microrganismi fanno parte del microbiota, un importantissimo sistema di difesa del nostro organismo. Un microbiota intestinale alterato, infatti, da origine ad una serie di disturbi più o meno gravi ed è quando questi disturbi si fanno sentire che solitamente sentiamo parlare di “cura probiotica”.

I probiotici sono utili contro diarrea, stipsi, intolleranze alimentari o problemi dermatologici e questa varietà di utilizzi fa intuire quanto possano essere diversi l’uno dall’altro. La scelta del probiotico deriva dai batteri che abbiamo nel nostro intestino che vengono determinati dalla nascita, dall’allattamento (attraverso cui la madre trasmette i propri microrganismi al figlio) e dallo stile di vita.

Probiotici e prebiotici sono la stessa cosa? No. La Dott.ssa Giulia Temponi, biologo nutrizionista in IMBIO, ci spiega quali sono le differenze e quando è consigliabile andare ad integrarli.

Probiotici e prebiotici: quali sono le differenze?

Spesso quando si parla di probiotici si fa confusione con i prebiotici, che però sono cosa ben diversa.

Come indica la parola stessa probiotico deriva dal greco ‘pro’ (a favore) e ‘bios’ (della vita), mentre il termine prebiotico indica qualcosa che viene prima. I prebiotici favoriscono la crescita dei probiotici svolgendo un’azione complementare. Li troviamo nelle fibre alimentari, in particolare:

  • nell’inulina, di cui sono ricchi alimenti come carote, carciofi, cicoria, agave, barbabietola, aglio e banane
  • nei fruttoligosaccaridi
  • nelle fibre lattogeniche

I probiotici sono batteri fisiologici, già presenti naturalmente nel nostro intestino crasso.
Stress, una dieta poco equilibrata, intolleranze alimentari o terapie antibiotiche possono alterare la nostra flora intestinale e diminuire la quantità di probiotici nel nostro intestino. In questi casi è consigliato integrarli con prodotti in grado di favorire la proliferazione di questi ceppi batterici.

Quali sono le famiglie di probiotici?

Con il termine probiotici si fa riferimento a diversi ceppi batterici “buoni” già naturalmente presenti nel nostro intestino. Sono i batteri coinvolti nella fermentazione lattica (“fermenti lattici”) e quelli normalmente presenti nella flora batterica intestinale (genere Bifidobacterium).
Ai probiotici viene attribuito un potenziale effetto di protezione per l’organismo e la loro presenza e quantità può cambiare in base a condizioni particolari che stiamo vivendo.

Nel nostro intestino possiamo trovare diversi batteri:

  • batteri patogeni
  • batteri potenzialmente patogeni
  • batteri benefici

Quando questi sono in una condizione di squilibrio si parla di disbiosi intestinale. I batteri benefici, nello specifico, si suddividono in tre gruppi: bifidobacteria (bifidobatteri), lactobacilli ed eubacteria (eubatteri).

A cosa servono i probiotici?

I probiotici hanno molteplici effetti positivi sul nostro organismo. La loro presenza nell’intestino migliora la qualità della nostra flora intestinale e influisce positivamente sul nostro sistema immunitario.
I probiotici sono in grado di riequilibrare la flora batterica in caso di disbiosi e soprattutto dopo una terapia antibiotica o farmaceutiche. Sembrano giocare un ruolo nella diminuzione dei livelli di colesterolo nel sangue e migliorano i sintomi delle intolleranze alimentari (diarrea, pancia gonfia, stipsi, dermatite, etc…) oltre ad essere di aiuto in caso di diverticolite, sindrome del colon irritabile e infezioni alle vie urinarie (cistite e candida).

In caso di disbiosi un’integrazione probiotica adeguata può aiutare a ripristinare lo stato di equilibrio.

Come scegliere il probiotico giusto?

Bisogna saper dunque scegliere il probiotico giusto, quello adatto a noi in quel determinato momento della vita.

Se soffri di allergie o intolleranze alimentari è necessario scegliere i probiotici specifici. In questi casi consiglio di effettuare un test genetico del microbiota, che può essere di aiuto nella scelta del probiotico più adeguato, suggerisce la Dott.ssa Giulia Temponi.

Se il problema è la frequenza e la consistenza delle evacuazioni, ci sono diversi probiotici. Ad esempio per la diarrea, la scelta si basa sul fatto che questa sia causata dall’uso di antibiotici, da un virus o da altre cause; mentre in caso di stipsi solitamente il consiglio è di assumere bidifobatteri, perché i lactobacilli hanno tendenzialmente un potere astringente.

Se una persona ha la candida, che si nutre di lieviti e zuccheri, sarà importante evitare che gli integratori contengano lieviti, mentre si privilegeranno i lactobacilli acidofili. Attenzione in questo caso al kefir, se lo assumete controllate che negli ingredienti non siano presenti lieviti aggiunti.

In caso di terapia antibiotica il consiglio è di abbinarvi una terapia probiotica con tutti e tre i ceppi, perché l’antibiotio va a distruggere la flora batterica senza distinzioni. Il consumo di alimenti che contengono naturalmente probiotici come lo yogurt o il kefir, in questi casi non è sufficiente perché contengono un solo ceppo probiotico.

Quanto deve durare una terapia probiotica?

Affinché la terapia probiotica sia efficace deve durare almeno 3-4 settimane.
Salvo diverse indicazioni i probiotici andrebbero presi prima dei pasti, sia in capsule che in bustina.

L’assunzione di probiotici di solito viene tollerata dalla maggior parte delle persone, senza particolari controindicazioni. L’importante è individuare la formulazione giusta per il tuo intestino in quel particolare momento della vita.

Dott.ssa Giulia Temponi
Biologo nutrizionista

Riferimenti: Probiotici, Prebiotici, Intestino
Redattore: Dott.ssa Giulia Temponi


idrocolon terapia acqua pulizia intestino

Una pratica antica per liberarti e darti immediatamente una sensazione di benessere

Ventre gonfio, meteorismo, stitichezza, mancanza di vitalità e concentrazione o problemi della pelle (acne o psoriasi).

Se ti riconosci in uno di questi problemi, probabilmente hai tentato di risolverli con medicinali, creme o integrazione naturale senza ottenere risultati a lungo termine soddisfacenti.
Tutti questi sintomi spesso sono provocati da una condizione di intossicazione del nostro intestino, che non riesce a svolgere correttamente le sue funzioni, scatenando una reazione a catena in tutti i distretti del nostro organismo.

L’idrocolonterapia è il rimedio naturale che ti permette di ripulire l’intestino da tossine, rifiuti e batteri e ottenere, oltre ad un’immediata sensazione di benessere, moltissimi benefici inaspettati.

Cos’è l’idrocolonterapia? 

L’idrocolonterapia è una pratica antichissima, naturale ed indolore per pulire completamente l’intestino da tossine, rifiuti, muco e batteri che impediscono o disturbano la crescita della flora intestinale, fondamentale per regolare delicate funzioni essenziali del nostro organismo.

Questo metodo naturale consiste nell’introdurre acqua dolce filtrata all’interno del colon utilizzando uno speculum lubrificato collegato ad un sistema di scarico a circuito chiuso (quindi è totalmente inodore).
In termini più pratici l’operatore sistema dolcemente lo speculum, introduce acqua dolce nell’intestino e modula il flusso di acqua con il manipolo del macchinario, svuotando l’intestino di tutto il contenuto stagnante e garantendo sempre una perfetta igiene e comfort.

I benefici del trattamento sono straordinari e si percepiscono fin da subito.

Perché il mio intestino è intossicato? 

Alimentazione scorretta, alcool, sedentarietà, abuso di farmaci e stress possono essere le cause del malfunzionamento del nostro intestino. L’accumulo di depositi stagnanti e tossine possono alterare la nostra flora intestinale e dare origine alla disbiosi intestinale con una serie di disturbi come: 

  • Meteorismo
  • Stitichezza
  • Colite
  • Feci liquide o non formate
  • Gonfiore addominale
  • Infezioni ricorrenti
  • Cambiamenti d’umore
  • Spossatezza, cali di energia
  • Disturbi del sonno
  • Vaginiti o candida recidivante
  • Eruzioni cutanee

L’idrocolonterapia (lavaggio intestinale) è un valido alleato per prevenire o trattare questi disturbi.

Quando è consigliata l’idrocolonterapia?

L’igiene del colon garantisce il suo buon funzionamento e ne previene numerose patologie.

È una pratica consigliata a tutti, in particolare:

  • in presenza di una disbiosi intestinale
  • dopo un periodo con un’alimentazione particolarmente disordinata (dopo l’estate o dopo le festività)
  • a chi soffre di Candida e/o cistite
  • alle persone anziane, che hanno abusato di lassativi chimici creando una dipendenza da essi
  • per preparare il colon ad una sigmoidoscopia, una colonscopia in previsione di un intervento chirurgico
  • a tutti coloro che vogliono rinforzare il proprio sistema immunitario

Inoltre può essere utile per i pazienti che hanno subito un’anestesia generale, per ridurre i problemi di funzionamento dell’intestino dopo l’operazione.

Accresce l’efficacia di un trattamento effettuato per via rettale: insufflazione d’ozono, fitoterapia, apporto nutritivo ed è una buona misura complementare nel casi di cure disintossicanti, diete o digiuno.

I benefici straordinari della pulizia profonda dell’intestino

Gli effetti benefici, diretti e indiretti, dell’idrocolon terapia sono numerosi. Oltre al miglioramento dello stato generale ha effetti rilassanti e tonificanti e dona sensazioni di grande benessere:

  • gradevole sensazione di leggerezza
  • eliminazione del gonfiore addominale
  • aumento della tonicità addominale
  • stimolazione della peristalsi intestinale
  • migliore assimilazione dei nutrimenti e degli integratori
  • riduzione di infiammazioni locali
  • miglioramento dello stato della pelle
  • sensazione di benessere generale
  • potenziamento delle difese immunitarie
  • eliminazione dei parassiti e funghi (candida)
  • l’eliminazione dei parassiti.
  • tono dell’umore sollevato

Un intestino sano è il presupposto di un corpo sano.

Come mi preparo per l’idrocolonterapia?

La preparazione è un passaggio importante per ottenere i massimi benefici dalla terapia:

  1. Nei due giorni precedenti consigliamo di assumere 1 cucchiaino da tè di solfato di magnesio (o magnesia San Pellegrino) sciolto in un bicchiere d’acqua
  2. Nei due giorni precedenti la terapia non assumere: bevande gassatelatte e derivati, verdure cotte, peperoni e prodotti lievitati
  3. Bere almeno 2 litri di acqua oligominerale al giorno
  4. Essere a digiuno da almeno 2 ore prima della seduta

Come si esegue l’idrocolonterapia?

Durante il trattamento il paziente si posiziona sul dorso su un comodo lettino.
Attraverso una cannula pediatrica fornita di due canali (uno per l’entrata dell’acqua l’altra per il materiale in uscita), l’operatore regola con un sistema a pressione e temperatura controllata l’entrata e l’uscita dell’acqua nell’intestino.
Durante la seduta i parametri possono essere modificati allo scopo di ottenere un effetto migliore e personalizzato.

L’acqua e il contenuto intestinale vengono pilotati verso lo scarico all’interno di un circuito chiuso (che impedisce la fuoriuscita di odori), rimuovendo il contenuto stagnante e tossico presente.
Durante la terapia, l’operatore può intervenire massaggiando le parti dell’intestino dove è necessario far arrivare l’acqua e stimolare la peristalsi.

La durata del trattamento può variare in base alla necessità del paziente, da un minimo di 30 minuti a un massimo di 60. La frequenza delle sedute è individualizzata, a seconda dei casi, e rispetta i ritmi del paziente.

In linea generale si consiglia di combinare una serie da 3 a 6 trattamenti più o meno ravvicinati in base alle necessità. In seguito, come misura igienica preventiva, sono raccomandate una o due sedute nell’arco di un anno.

L’idrocolon terapia non dà assuefazione, come fanno invece i lassativi, anzi rafforza il tono muscolare del colon.
È controindicata in caso di gravidanza o in caso di una sospetta infiammazione dell’appendice.
Non può essere effettuata in presenza di patologie in fase emorragica, come ulcere sanguinanti ed emorroidi in fase attiva.

Per mantenere gli effetti benefici nel tempo, dopo la pulizia intestinale è sempre consigliato correggere l’alimentazione e praticare attività motoria (anche leggera). La vita sedentaria, per esempio, è nemica della buona funzionalità intestinale.

Il medico potrà inoltre consigliare una terapia probiotica mirata per il ripristino della flora intestinale.

Le migliori condizioni per assisterti 

Il nostro compito è quello di assisterti e farti sentire a tuo agio durante tutto il trattamento creando le condizioni migliori  per ottimizzare il risultato.

Puoi effettuare il trattamento presso il nostro centro medico di via Gallina 10 a Milano.
Contattaci per qualsiasi ulteriore informazione, siamo a tua disposizione!

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Contattaci per prenotare la tua seduta di idrocolonterapia

 

Riferimenti:  Idrocolonterapia, Rimedi naturali
Redattore: Imbio


Gonfiore addominale: a cosa è dovuta la pancia gonfia e quali sono i rimedi?

Dopo un pasto abbondante è normale sentirsi gonfi, ma perché a volte sentiamo la pancia lievitare mangiando sano nelle giuste quantità o anche dopo un piccolo spuntino leggero? In realtà, il gonfiore addominale non è necessariamente correlato ad una cattiva alimentazione, ma l’accumulo di aria nello stomaco e nell’intestino può dipendere da vari fattori.

La presenza di un’intolleranza o un disturbo gastrointestinale deve essere approfondita con esami specifici e risolta con una terapia mirata. Tuttavia capita spesso invece che il gonfiore addominale dipenda semplicemente dalle nostre cattive abitudini.

La Dott.ssa Giulia Aliboni, biologo nutrizionista in Imbio, ci spiega quali possono essere le cause del gonfiore addominale e come intervenire per eliminare questo fastidioso disturbo.

Pancia gonfia: disturbo dell’intestino o cattive abitudini?

Oggi si stima che una persona su dieci soffra (o abbia sofferto in passato) di gonfiore addominale.
Sentirsi gonfi è poco piacevole perché rende le cose da fare meno agevoli, ma avere quell’aumentata tensione sulla parte dell’addome oltre ad essere fastidioso a livello fisico, ci rende nervosi ed irritabili.

Spesso accade che gonfiore addominale si presenta insieme ad altre condizioni, come ad esempio:

  • Flatulenza ed eruttazioni
  • Stitichezza o diarrea
  • Fitte addominali
  • Dolori alla schiena
  • Nausea e/o inappetenza
  • Difficoltà respiratorie (fiato corto)
  • Difficoltà digestive
  • Eruzioni cutanee, comparsa di psoriasi o macchie sulla pelle

Se si ha a che fare con un vero e proprio disturbo dell’apparato gastrointestinale, con un’intolleranza o una patologia il gonfiore è sempre più o meno presente in maniera costante. Se invece si tratta di un sintomo passeggero o non accompagnato da altri disturbi, molto probabilmente è collegato ad uno stile di vita “scorretto”, in particolare per quanto riguarda il cibo.

Tensione e gonfiore addominale, quali sono le cause?

Le cause che determinano il gonfiore addominale possono essere tante e diverse tra loro. È importante cercare di capire qual è la motivazione dello scatenarsi dei sintomi.

Generalmente, le cause più frequenti della pancia gonfia sono:

  • Ingestione di aria: chi mangia troppo velocemente tende a ingurgitare grandi quantità d’aria, che inevitabilmente finisce nello stomaco e nell’intestino, causando il caratteristico gonfiore addominale.
    Anche le bevande gassate contengono molta aria, che si accumula nello stomaco.
  • Alterazioni del microbiota intestinale: un mancato equilibrio della flora intestinale è molto comune in chi presenta pancia gonfia e dura. L’irregolarità intestinale, accompagnata da sintomi come stipsi e diarrea, può essere la causa diretta del gonfiore addominale.
  • Presenza di intolleranze alimentari: sono una delle cause più comuni del gonfiore persistente dopo i pasti. L’intolleranza alimentare può causare un aumento della formazione di aria intestinale ed il richiamo di liquidi nell’intestino, con conseguente sensazione di gonfiore (nota come “bloating”). Le intolleranze più comuni sono quella al lattosio, al glutine (celiachia), la gluten sensitivity e l’intolleranza all’istamina.
  • Condizioni patologiche: come infezioni batteriche e virali, morbo di Crohn o IBS (sindrome del colon irritabile), ma anche reflusso gastroesofageo.
  • Emotività e stress incidono molto sulla comparsa di gonfiore addominale (dopo tutto, si dice che l’intestino sia il secondo cervello).

La causa più frequente riguarda le abitudini alimentari e quotidiane.

Rimedi contro la pancia gonfia 

La maggior parte dei rimedi per il gonfiore addominale riguarda le nostre abitudini quotidiane.
Se il gonfiore addominale è occasionale è importante:

  • Masticare adeguatamente ai pasti aiuta la digestione e riduce di conseguenza il gonfiore addominale.
    Optare per una masticazione più lenta, più lunga ci permette di mangiare meno frettolosamente e ingurgitare meno aria. Spesso siamo costretti a consumare il pranzo o la cena pochi minuti, ma dobbiamo comunque cercare di mangiare lentamente.
  • Evitare le abbuffate e mangiare il giusto: piccoli pasti frequenti sono l’ideale per non appesantire la digestione.
  • Cerca di limitare il consumo di lieviti, legumi e bevande gasate. Consiglio inoltre di evitare le gomme da masticare, che possono causare piccole ingestioni di aria ed incrementare il gonfiore.
  • È bene consumare frutta e verdura maturi al punto giusto, che sono più digeribili. La frutta dopo i pasti aumenta la fermentazione per il suo carico di zuccheri e questo aumenta il gonfiore.
  • Attenzione alla cottura dei cibi. La cottura preferibile è quella al vapore o alla griglia. Per la cottura in padella basta avere l’accortezza di non esagerare con l’olio (per non appesantire la digestione). La distinzione da fare tra cotto e crudo dipende dai cibi stessi: la lattuga, ad esempio, è un vegetale ad alta fermentazione, così come anche il cavolo o il broccolo che andrebbero evitati per non produrre gonfiore; la valeriana o il songino invece vanno bene anche crude, così come il finocchio, consigliato in caso di gonfiore.
  • Fare movimento fisico: attiva la peristalsi intestinale, favorendo l’eliminazione e la fuoriuscita dei gas che si formano nell’intestino (è utile soprattutto se si soffre di stitichezza).
  • Ritaglia del tempo per te stesso, impara a gestire lo stress: molte persone somatizzano lo stress quotidiano a livello dell’apparato digerente.

Se i rimedi classici e più blandi non si rivelassero efficaci, è consigliabile indagare la situazione intestinale ricercando una disbiosi o una possibile intolleranza: sotto consiglio di un esperto, sarà possibile scoprire la causa del gonfiore addominale e cercare di ridurla.

Un altro valido aiuto per risanare e ripulire l’intestino è l’idrocolonterapia, un metodo efficace e naturale con acqua e ossigeno, per una pulizia profonda dell’intestino e per eliminare in una sola seduta l’aria, le tossine e i rifiuti accumulati.

Se la pancia gonfia non passa, rivolgiti ad uno specialista

Se anche seguendo questi semplici accorgimenti a tavola e praticando una regolare attività fisica non si ottiene una risultato soddisfacente, è possibile che i cibi incriminati siano solo alcuni. Per individuarli si consiglia di rivolgersi a un esperto, in grado di approfondire con analisi mirate e prescrivere una dieta personalizzata.

Un consiglio che do sempre a chi soffre di gonfiore è quello di preparare una tisana al finocchio senza zucchero  dopo cena: dovrebbe aiutare non solo a limitare la formazione di gonfiore addominale, ma anche a velocizzare la digestione.

Contatta la Dott.ssa Giulia Aliboni per una consulenza nutrizionale personalizzata

Dott.ssa Giulia Aliboni
Biologo nutrizionista

Riferimenti: Pancia gonfia, Alimentazione
Redattore: Dott.ssa Giulia Aliboni


Dal 14 giugno al 14 luglio effettua il check up dello stato di salute del tuo intestino, con un metodo semplice, non invasivo e direttamente da casa

Dal benessere del nostro intestino dipende la salute della nostra mente!

Dal 14 giugno al 14 luglio effettua il check up dello stato di salute del tuo intestino con il pacchetto Benessere intestinale  ad un prezzo speciale ed avrai la lettura del test e la consulenza del nostro specialista senza costi aggiuntivi.

Il test è semplice, non invasivo e puoi farlo direttamente da casa chiedendo il kit a domicilio.

Contatta la nostra segreteria per ricevere il pacchetto direttamente a casa:
segreteria@imgep.com  Tel. 02 58 300376

A chi è consigliato il test del Benessere intestinale?

Il test viene effettuato allo scopo di individuare eventuali patologie intestinali in atto e per avere un quadro complessivo dello stato di salute del tratto digerente.

Il test è consigliato a tutti coloro che soffrono di almeno uno dei seguenti sintomi:

  • Difficoltà digestiva
  • Alterata motilità intestinale (stitichezza o diarrea cronica)
  • Disturbi dermatologici (psoriasi, pruriti della pelle, orticaria)
  • Capelli e/o unghie fragili
  • Prurito del cuoio capelluto
  • Dolore o gonfiore addominale
  • Difficoltà a perdere o mettere peso

In cosa consiste il test del Benessere intestinale?

Il pacchetto di esame prende in considerazione diversi indici infiammatori:

  • Disbiosi intestinale
  • Ricerca di candida
  • Calprotectina fecale
  • Zonulina fecale
  • Coprocoltura
  • Elastasi Pancreatica
  • Ricerca di sangue occulto nelle feci

Scarica la brochure per informazioni più approfondite.

La valutazione del benessere intestinale è comprensiva della lettura da parte del nostro specialista.
Il test e la lettura del nostro specialista ti permetteranno di migliorare il tuo stato di salute e la qualità della tua vita!

Il costo in promozione del pacchetto di esami è di 159 euro.

Richiedi il kit per effettuare il test

Contatta la nostra segreteria per ottenere il kit comodamente a casa tua
segreteria@imgep.com  Tel. 02 58 300376



Pancia gonfia, stipsi o colite, rinite, orticaria e dermatite, sembra ormai essere la regola in questo periodo dell’anno.
Sono sintomi da ricondurre a reazioni allergiche, o a intolleranze alimentari caratteristiche di questa stagione.
Spesso gli esami specifici per la ricerca della allergie tradizionali non danno una risposta.

E se si trattasse di reazioni allergiche ritardate causate da intolleranze alimentari?
Spesso sono dovute ad accumulo di sostanze liberatrici di istamina o contenenti istamina ( sostanza che crea i sintomi delle allergie). I sintomi e le reazioni sono sovrapponibili nei due casi, ma la diagnosi si basa su test diversi.

Un prelievo di sangue per eseguire il test ALCAT®, ci aiuterà a scoprire quali alimenti o conservanti alimentari sono causa di reazioni infiammatorie da cibo, che causano reazioni istaminiche con i relativi sintomi.
Una volta individuato il gruppo di alimenti, il medico o biologo specialista in alimentazione ed esperto di gestione delle intolleranze alimentari, sarà in grado di consigliare un programma alimentare adeguato, con esclusione in una prima fase degli alimenti risultati positivi al test, seguita da una seconda fase di reintroduzione degli alimenti esclusi a rotazione, in modo da non sovraccaricare l’organismo di istamina.

I benefici di un programma alimentare ad esclusione degli alimenti reattivi e successiva reintroduzione, sono molti, inizialmente si perdono liquidi in eccesso, poi si verifica un moderato calo di peso, migliora la reattività globale dell’organismo ritrovando l’energia persa, ma soprattutto si ha un miglioramento complessivo dei sintomi allergici.
Sotto la guida esperta di un medico o biologo nutrizionista è possibile proseguire il programma alimentare anche oltre il periodo delle allergie, per mantenere i benefici ottenuti in precedenza.

Guarire dalle intolleranze alimentari è possibile seguendo un programma nutrizionale adeguato e specifico per le proprie esigenze e problematiche allergiche o da intolleranze.

Per ricevere maggiori informazioni:
segreteria@imgep.com
Tel. 02 5830 0376

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